SYMBIEN

SYMBIEN. School symbiotic environments 


Studio multicentrico in campo reale di aule scolastiche, finalizzato alla messa a punto di strategie di rigenerazione sostenibile degli spazi, intese come valorizzazione delle simbiosi esistenti (tra microrganismi, processi, consumi, ed ecosistemi):

  1. caratterizzazione del microbioma ambientale (insieme di microrganismi virali, batterici e fungini) e modifiche attuabili per favorire il naturale bilanciamento tra le specie viventi, anche con l’utilizzo di piantumazioni vegetali compatibili (aule verdi);
  2. controllo dei parametri di comfort termo-igrometrico, illuminotecnico, fisico, chimico ed energetico finalizzato al miglioramento della salute degli occupanti e alla riduzione dell’impronta ambientale del costruito (decarbonizzazione);
  3. miglioramento del benessere psicofisico e impatto sull’apprendimento di ambienti con caratteristiche estetiche, funzionali e materiche in grado di favorire l’interazione fra le persone nell’ambiente e delle persone con l’ambiente (interior design);
  4. studio e messa a punto di modelli innovativi e prototipali di spazi didattici, grazie alla conoscenza specifica (e numerica) dei diversi parametri concorrenti la vivibilità dello spazio costruito (aula modello).


Premesse

Gli ambienti costruiti rappresentano l’habitat naturale degli esseri umani. Negli ultimi cinquant'anni l'area edificata è più che raddoppiata, a discapito di una massiccia perdita di biodiversità.

Gli innegabili vantaggi di una città che soddisfa tutte le necessità di base a una popolazione in crescita a lungo termine hanno mostrato, dal punto di vista biologico, ricadute negative sotto due aspetti:

  • dell’ambiente, in termini energetici e di qualità dell’aria,
  • della salute umana, con la diffusione di malattie autoimmuni, resistenza antimicrobica (AMR) e pandemie (Sars-Cov 1, Sars-Cov-2, aviaria).

Da un lato, l’impiego massiccio di determinate fonti energetiche ha prodotto conseguenze negative sull’inquinamento chimico-fisico degli spazi.

Dall’altro, l’alleanza di lungo termine tra esseri umani e microbi (teoria della simbiosi come forza evolutiva di Lynn Margulis[1]) è stata messa in crisi dalla perdita di connessioni “naturali” con l’ambiente, sottoposto a processi di igienizzazione estremi, nel tentativo di difendersi dalle malattie e introducendo in modo massiccio antibiotici e antiparassitari.

Le interazioni biologiche sono alla base della sopravvivenza di tutte le specie e corrispondono ad un insieme di processi attraverso cui, spesso in modo invisibile, organismi diversi migliorano o peggiorano lo stato di salute di altri con i quali convivono, grazie a meccanismi simbiotici non sempre lineari.

La tutela delle biodiversità è quindi fondamentale per salvaguardare tali interazioni, spesso poco conosciute se non quando irrimediabilmente perdute.

Le complesse modificazioni attuate dall’uomo in tempi molto brevi, in particolare a livello dell’ambiente costruito, hanno modificato l’impronta microbiologica associata non solo alle città ma anche all’intero ecosistema[2].

L’alterazione delle simbiosi esistenti innesca fragilità (ad esempio l’antibiotico resistenza o la diffusione di virus e batteri), cui si risponde con interventi specifici che aumentano lo squilibrio delle interazioni, sia a livello microbiologico sia sistemico.

Proprio per rispondere alle emergenze citate, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha promosso il programma One Health, ovvero un modello sanitario basato sull'integrazione di discipline diverse e sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema come indissolubilmente legate (degrado ambientale, crisi del modello di produzione alimentare, malattie infettive, antibiotico-resistenza, ecc.)[3].

Di qui la necessità di porre attenzione sia alle immissioni nocive in aria, acqua e suolo, sia ai consumi energetici, sia alle comunità microbiche ospitate all’interno e all’esterno dell’ambiente costruito, nella comprensione e valorizzazione delle reciproche interferenze[4], con una ricaduta multidimensionale sul benessere, inteso anche come valore sociale, culturale ed estetico.

La necessità di un cambio di prospettiva nelle varie attività dell’uomo (e non solo) ha generato l’idea di condurre una ricerca ad ampio spettro per l’applicazione su piccola scala, in ambito scolastico, delle tematiche qui richiamate, con il coinvolgimento diretto degli studenti.


[1] Margulis L. (1998) Symbiotic Planet. A New Look At Evolution, Phoenix; Margulis L., Lovelock J. (1979), Gaia. A New Look at Life on Earth

[2] Bruno, A.; Fumagalli, S.; Ghisleni, G.; Labra, M. (2022) The Microbiome of the Built Environment: The Nexus for Urban Regeneration for the Cities of Tomorrow. Microorganisms, 10, 2311; https://doi.org/10.3390/microorganisms10122311

[3] World Health Organization, Food and Agriculture Organization of the United Nations, World Organization for Animal Health & United Nations Environment Programme, One health joint plan of action (‎2022‒2026)‎: working together for the health of humans, animals, plants and the environment, October 2022,  https://www.who.int/publications/i/item/9789240059139

[4] Vladimir Vernadsky (1926), The Biosphere

2023 | in corso

Rigenerazione di spazi scolastici per la valorizzazione delle simbiosi nell’ambiente costruito, finalizzate alla ottimizzazione dei parametri termo-igrometrici, chimici, microbiologici e al miglioramento del comfort, della salute e della qualità progettuale degli interni


Le attività sperimentali sul campo di questo studio hanno avuto inizio a marzo 2023 e si concluderanno nel 2026:

- fase 1: monitoraggio aule

- fase 2: analisi trasversali

- fase 3: riqualificazione aula pilota

- fase 4: disseminazione

MAIN PARTNERS

CIAS

Liceo Statale Ludovico Ariosto

Provincia di Ferrara

Comune di Ferrara

Orto Botanico

ACLAI Applied Computational Logic in Artificial Intelligence (Unife)

Sistema Museale di Ateneo

Ufficio Servizi E-learning e Multimediali, Dip. di Giurisprudenza

Aldes srl

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