Progetto Bononi

Progetto Bononi

Il restauro dell’Incoronazione della Vergine di Carlo Bononi nella Basilica di Santa Maria in Vado a Ferrara

Progetto coordinato dal CIAS e finalizzato alla conduzione di test diagnostici e al rilievo dello stato di contaminazione microbica del tondo del bononi raffigurante l’Incoronazione della Vergine e al finanziamento del contemporaneo restauro dell’opera d’arte.


Tutta l'attività è stata svolta in modo interdisciplinare, in stretta collaborazione con la Parrocchia dell’Annunciazione di Santa Maria in Vado, il Consorzio Futuro in Ricerca, il Comune di Ferrara (con i suoi Musei di Arte Antica) e la Fondazione Ferrara Arte.

Sono stati e vengono tutt'ora coinvolti soggetti pubblici e privati interessati alla divulgazione della cultura e alla comunicazione scientifica nell'ambito dell'arte, della valorizzazione delle competenze tecniche e della promozione del territorio.


A maggio 2019, in collaborazione con il Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Ferrara e su progetto del CIAS, la tela è stata ricollocata nella crociera della Basilica dove è possibile ammirarla in tutto il suo rinnovato splendore.

Scienza e arte: un connubio di creatività tra passato e futuro

Premesse

Nelle moderne società industriali, l’approccio al tema della conoscenza è purtroppo minato da una esasperata frammentazione delle diverse discipline, in ambito sia scientifico sia artistico/umanistico. Le varie manifestazioni culturali appaiono così monolitiche e impermeabili al mutuo scambio di informazioni, impoverite, devitalizzate e confinate entro ristretti spazi specialistici, quasi esclusivamente destinati agli addetti ai lavori. È evidente che un tale processo determina la perdita di informazioni indispensabili ad ottenere una visione unitaria e non settoriale del sapere, con conseguenze non solo metodologiche, in riferimento ai criteri con cui viene condotto lo studio di una qualunque disciplina, ma soprattutto didattiche, in vista di una riproposizione di un approccio costruttivo rivolto alle nuove generazioni.

Il superamento di questi limiti passa attraverso una profonda integrazione tra i vari ambiti culturali, eliminando le frontiere che oggi ne limitano le interazioni nell’assunto didattico che non esistono più materie scientifiche o letterarie, ma metodologie intelligenti, corrette ed efficaci per proporre le varie discipline.

Il ruolo del CIAS nel progetto

Le numerose ricadute scientifiche ed industriali che già il CIAS ha ottenuto, in particolare nel campo della decontaminazione di aria e di superfici, insieme alla recente acquisizione di specifiche competenze nell’ambito delle indagini diagnostiche non invasive su opere d’arte, hanno suggerito l’avvio di studi finalizzati non solo all’eliminazione di patogeni pericolosi per l’uomo, ma anche al restauro e recupero di manufatti artistici, utilizzando tecniche di riduzione/eliminazione degli attacchi microbiologici.

L’obbiettivo specifico del CIAS è di mutuare in altri contesti le conoscenze scientifiche trasversali di cui già si avvale, ampliandone, al contempo, il campo di interesse e di applicazione, attraverso l’introduzione di tematiche sempre più multidisciplinari, anche collaborando con altri Centri, Istituzioni, professionisti ed aziende nel raggiungimento di eventuali obbiettivi di comune interesse.

La nascita di un progetto comune per lo studio e la salvaguardia dell'arte

Dalla confluenza fra gli interessi scientifici del CIAS, quelli di tutela della Parrocchia di S.Maria in Vado e del Comune di Ferrara, attraverso i Musei di Arte Antica, e della Fondazione Ferrara Arte, impegnati nell’allestimento della mostra Carlo Bononi. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese, che ha avuto luogo a Palazzo dei Diamanti tra ottobre 2017 e gennaio 2018, è scaturito un progetto di ricerca interdisciplinare.

In tale contesto e con il contributo del Consorzio Futuro in Ricerca, il CIAS si è reso disponibile a finanziare con fondi propri il restauro pittorico dell’opera, a cura dell’impresa Fabio Bevilacqua Restauri, potendo così sviluppare le proprie ricerche, non invasive, in tutte le fasi di recupero del dipinto, studiandolo sul campo e riproducendone quindi in laboratorio i processi di degrado fisico, chimico e microbiologico, avvenuti ed in atto.


Il CIAS ha condotto indagini biologiche sia tradizionali sia molecolari, oltre ad effettuare l’analisi chimica delle pitture, ad esempio utilizzando strumenti di microscopia elettronica a scansione (SEM) e a trasmissione (TEM) o di spettrofotometria (XRF), in collaborazione anche con altri ricercatori esperti dell’Università di Ferrara.

Le conoscenze che sono state acquisite con queste sperimentazioni saranno utili, in una fase immediata e successiva al restauro vero e proprio, alla messa a punto di tecniche innovative di decontaminazione dedicate ai manufatti artistici di pregio, mutuando le procedure già applicate con successo dal CIAS in vari ospedali italiani unitamente alla COPMA scrl di Ferrara, per la sanificazione di superfici in aree a medio o elevato rischio infettivo.

Tutte le attività sono state naturalmente concordate, approvate e supervisionate dai Tecnici della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Ferrara


I Musei di Arte Antica di Ferrara, hanno portato l’esperienza del Comune nell’ambito della ricerca storico-artistica e museale, costituendo un prezioso filo conduttore con la mostra collocata a Palazzo dei Diamanti.

La comunità di Familia Christi prima, ed oggi i parroci che custodiscono la Basilica, hanno fornito non solo un grande supporto logistico all'iniziativa ma ha arricchito il progetto attraverso le competenze dei propri membri e con la sensibilità e la conoscenza del sacro che sono cardine per dare significato alla pittura del Bononi, in un lavoro che vuole essere aperto, gratuito ed inclusivo.


Dal 22 settembre 2017 fino a gennaio 2018, sia la tela de L'Incoronazione della Vergine sia gli altri grandi dipinti del Bononi che si trovano nella Basilica di S.Maria in Vado, hanno fatto parte del percorso di visita complementare alla mostra monografica su Carlo Bononi ospitata a Palazzo dei Diamanti.

Da una catena ad una rete: un progetto culturale in continua espansione

Già in fase di pianificazione del progetto sono nate nuove idee e collaborazioni, fra queste quelle dedicate alla comunicazione e divulgazione del progetto e dei suoi risultati, in particolare con l'aiuto del SE@ (Centro di tecnologie per la Comunicazione, l’Innovazione e la Didattica a Distanza dell’Ateneo) si è occupato di video-documentare il progetto, allo scopo di illustrare le attività svolte in cantiere e nei laboratori scientifici, fino alla organizzazione espositiva dell’opera. Per consentire una visione complessiva della Basilica, lo studio Errealcubo di Bologna ha realizzato riprese interne ed esterne con droni (APR, Aeromobili a Pilotaggio Remoto).


Il Liceo Ludovico Ariosto ha collaborato con propri tirocinanti interessati allo sviluppo/implementazione di ricerche nel campo delle opere d’arte, del loro restauro e dei metodi più innovativi per comunicarli al pubblico, nell’ambito di un progetto specifico di Alternanza Scuola Lavoro coordinato dal CIAS.


Alla progettazione degli allestimenti interni alla Basilica, oltre al CIAS, hanno contribuito lo studio associato PAN STUDIO di Bologna (Paolo Capponcelli, Mauro Dalloca, Cesare Mari), il per.ind. Luca Palara di Ferrara (impianti elettrici ed illuminotecnici), l'azienda DatteroLuce di Ferrara (consulenza illuminotecnica e fornitura corpi illuminanti), le società Flexalighting e ANlight (fornitura e adattamento corpi illuminanti), gli installatori Marco Antonioli e O.M. Impianti di Ferrara, la ditta ITES di S.Maria Maddalena (RO) per supporto tecnico, le società QUADRICROMA di Bologna e Tosetto di Jesolo (realizzazione grafiche ed allestimenti). COPMA scrl fornisce supporto attività di ricerca (attraverso i propri prodotti e l'uso del sistema PCHS) e finanzia attivamente  alcune opere d’arte destinate alla mostra.


Del progetto di divulgazione fa parte anche tutto l'allestimento all'interno della Basilica in occasione della mostra dei quadri di Carlo Bononi, che comprende in particolare:

    • lo spazio mostra dedicato alla comunicazione del progetto e all'esposizione del tondo di Carlo Bononi appena restaurato;
    • l'installazione di nuovi tendaggi di ombreggiamento (AllTende di Ferrara e Mingozzi di Voghiera), finalizzati a migliorare la visibilità dei dipinti;
    • la sostituzione di parte dei corpi illuminanti attuali con nuovi fari a led di grande potenza, resa di colore e luminosità, scelti per valorizzare a pieno i dipinti del Bononi all'interno della Basilica e lasciarvi una impronta importante del progetto alla Parrocchia, che ha ospitato e supportato fin da subito l'iniziativa.


Nel 2019, grazie ad un nuovo Protocollo di intesa che ha visto come sottoscrittori l’Arcidiocesi di Ferrara, la Parrocchia di Santa Maria in Vado, il Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Ferrara, il CIAS dell’Università di Ferrara ed il CFR, è stato possibile pianificare, progettare nel dettaglio e poi porre in opera, un nuovo sistema di ancoraggio per riportare la tela nella sua posizione originale. La squadra SAF (Speleo Alpino Fluviale) del Comando di Ferrara, che grazie alle tecniche di addestramento è impegnata sia nel soccorso alle persone che si trovano in situazioni critiche sia nel recupero e nella messa in sicurezza del patrimonio artistico in emergenza, ha sollevato il quadro a 27 metri di altezza senza gravare sul solaio della chiesa, ancorandolo con modalità non invasive, disegnate insieme ad esperti tecnici del CIAS; la soluzione adottata permetterà così anche di riportarlo rapidamente a terra, in tutti i casi in cui fosse necessario.

 Il 15 maggio 2019, a 7 anni dal sisma che aveva portato alla rimozione della tela de “L’Incoronazione della Vergine” dalla corciera della Basilica di Santa Maria in Vado, l’opera è tornata ad adornare la chiesa, ricucendo il progetto iconografico della Basilica e richiamando tutti all’importanza di approfondire scientificamente, di divulgare efficacemente e di avere cura, di cuore, del nostro patrimonio culturale.  

Studio Tecnico Palara | Ferrara

Molti partner pubblici e privati si sono associati al progetto, allo scopo di fornire il proprio contributo ad una iniziativa che intende valorizzare l'arte, la città di Ferrara ma anche la cultura nel suo più alto valore di bene indispensabile e diritto di tutti.  Chi intendesse partecipare, mettendo a disposizione le proprie competenze, può contattarci alla e-mail: cias@unife.it