Questo evento è stato organizzato dai membri del Protocollo di Intesa provinciale “Salute, comfort e sicurezza” di Ferrara, che vede coinvolti da molti anni l’Università degli Studi, INAIL, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Dipartimento di Sanità Pubblica, Provincia, Comune e più di recente anche INPS, per la promozione di iniziative a tutela del benessere e della sicurezza dei lavoratori. Si ringraziano l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Ferrara e le delegazioni sindacali per la collaborazione e il sostegno a questa iniziativa.
Il coinvolgimento e la relazione con i lavoratori in epoca Covid-19 Riccardo Grazzi | Delegato delle Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL di Ferrara |
Dott.ssa Maria Rosa Spagnolo | Dirigente Medico Responsabile MO Medicina del Lavoro, Azienda USL di Ferrara |
Dott. Agostino Zacco | Responsabile UST sede INAIL di Ferrara Dott.ssa Sonia Quintavalle | Dirigente Medico UST sede INAIL di Ferrara |
Il ruolo dei medici nella procedura di individuazione e gestione dei casi di lavoratori fragili Dott.ssa Rosa Maria Gaudio | Vice presidente Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Ferrara |
Il portale di INAIL e la procedura di presa in carico dei lavoratori fragili Dott. Davide Lumia | Responsabile Sede INAIL di Ferrara |
La tutela dell'utenza contrattualmente fragile e delle lavoratrici madri in pandemia Dott. Stefano Marconi | Capo dell'Ispettorato Interregionale Nord-Est |
Le altre dimensioni della fragilità Dott.ssa Sabrina Cherubini | Ispettorato Territoriale del Lavoro Ferrara-Rovigo |
La tutela delle lavoratrici madri in pandemia Dott.ssa Rosa Rubino | Ispettorato Interregionale Nord-Est |
Dott.ssa Annalisa D’Angelo | Direttrice Provinciale INPS Ferrara Dott. Michele Macciantelli | Responsabile UO Medico Legale, Direzione Provinciale INPS Ferrara |
DISPENSE
Di seguito le dispense messe a disposizione dai relatori:
L’emergenza sanitaria e la sicurezza sul lavoro. La pandemia e il suo prolungarsi nel tempo ha messo in luce non soltanto l’esigenza di nuove procedure e modalità di tutela dei lavoratori, ma anche molte debolezze strutturali delle aziende nel garantire una flessibilità di impiego dei propri addetti, a partire da quelli “fragili”.
Una emergenza provoca grandi stravolgimenti perché è complesso adottare soluzioni risolutive immediate: occorre pensare al lavoro come una attività finalizzata a garantire condizioni minime di benessere e sicurezza e non solo come mezzo di sostegno economico.
L’organizzazione aziendale e la salute del lavoratore. Già lo scorso anno gli aderenti al protocollo di intesa “Salute, Comfort e Sicurezza” di Ferrara avevano puntato l’attenzione verso l’invecchiamento del lavoratore come un naturale fattore intrinseco da considerare nelle scelte di mansionamento e di organizzazione aziendale. L’innalzamento dell’età media dei lavoratori e i connessi problemi di salute legati anche alle condizioni fisiche che impediscono di svolgere la propria attività lavorativa, per periodi più o meno prolungati, ci mettono difronte a nuove sfide. La pandemia ha trasformato questa allerta verso un approccio sbagliato alla idoneità del lavoratore, tra l’altro già prevista nel Testo Unico sulla sicurezza, in un problema urgente da risolvere, a tutela del mondo del lavoro.
Formazione, flessibilità organizzativa e cultura della sicurezza. Non tutti gli impieghi consentono un immediato rimansionamento degli addetti ma sarebbe possibile dedicare questo tempo emergenziale ad attività formative o a nuovi sviluppi aziendali se questa flessibilità facesse già parte del metodo di lavoro delle imprese.
Fare formazione continua implica, infatti, prevedere flessibilità di mansioni. Sapere che l’invecchiamento o la fragilità di un lavoratore sono inevitabili e possibili, vuole dire integrarli nel sistema e non trattarli come un problema da risolvere, senza una precisa programmazione. Intervenire quindi oggi per la tutela della salute dei lavoratori, in particolare verso quelli fragili, deve essere una occasione per rivedere tutte le procedure e gli strumenti adottati ad ogni livello.
Ovviamente chi non era informato e formato prima della crisi e chi non era dotato di un medico competente perché (spesso erroneamente) riteneva di non averne bisogno, nella pandemia ha faticato a scrivere procedure, ad adottare comportamenti virtuosi e a modificare la propria organizzazione interna.
Chi si occupa di questi temi la chiama “cultura della sicurezza” perché non si tratta di un mero adempimento ma di un orientamento al lavoro, in un clima di benessere e sicurezza.
L’obiettivo del Seminario. L’andamento della pandemia ci ha insegnato che le condizioni possono cambiare velocemente, tuttavia si è ritenuto indispensabile fare chiarezza sugli strumenti disponibili e sulle modalità di comunicazione, valutazione ed intervento a difesa dei lavoratori e a supporto delle aziende che necessitano di informazioni chiare per potersi attivare in modo efficace.
Fare il punto sullo stato dell’arte è una esigenza per gli operatori che supportano le imprese (in primis certamente medici di base, medici del lavoro e RSPP) ma anche degli stessi datori di lavoro che, nella concitazione ed ansia creati dall’emergenza, fanno fatica a districarsi fra compiti e doveri.
Esistono difficoltà terminologiche che diventano difficoltà nella presa in carico del lavoratore, sinergie fra specialisti non sempre chiarissime, specificità legate alle metodiche di adozione della sorveglianza eccezionale, definizioni e tempi che mal si adattano con le caratteristiche di questa emergenza.
Si ritiene utile analizzare in modo integrato tutti gli adempimenti necessari, le nuove metodiche di sorveglianza sanitaria, gli strumenti normativi e gestionali per risolvere casi pratici, ad esempio quello delle lavoratrici madri, così come il sistema di comunicazione tra medici e uffici.
Le sinergie delle Istituzioni. Il Dipartimento di Sanità Pubblica, INAIL, INPS, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, i medici, chi si occupa di ricerca e formazione, ognuno per le proprie competenze, lavora da mesi sul campo e, come ogni altra azienda, ha dovuto modificare processi e organizzazione a causa della pandemia. Se offrire informazioni è certamente un obbligo, decidere di farlo in modo congiunto, apertamente ed in piena crisi deve essere inteso come una precisa volontà di essere al fianco dei lavoratori e delle imprese del territorio. Uniti.
INL Tutela delle lavoratrici madri nel settore della Sanità, a cura della Regione FVG, in collaborazione con le Aziende per l’Assistenza Sanitaria del Friuli Venezia Giulia e Ispettorato Interregionale del Lavoro Nord - Est |
INL Pieghevole Decreto Rilancio dal 19 maggio 2020 Strumenti a favore dei genitori-lavoratori, a cura dell'Ispettorato Interregionale del Lavoro Nord - Est, Sede di Venezia |
MATERIALE DOCUMENTARIO DI APPROFONDIMENTO
PER INFORMAZIONI SU QUESTA INIZIATIVA CONTATTARE: arch. Maddalena Coccagna | formazioneth@unife.it
LA TUTELA DEI LAVORATORI FRAGILI
Valutazione, ruoli, responsabilità e procedure di intervento
giovedì 21 gennaio 2021 | 14:00-17:00
SEMINARIO DI STUDIO IN STREAMING SINCRONO
Laboratorio con accreditamento ACCREDIA n. 1767L del 26.06.2019 per rilievo della contaminazione in aria e superfici di ambienti di lavoro, camere bianche, sale operatorie e ambienti a contaminazione controllata.
Dipartimento di Architettura
via della Ghiara 36 | 44121 Ferrara
Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione
Corso Ercole I d'Este 32 | 44121 Ferrara
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